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Interrogarsi sull'insegnare agli studenti il "saper stare al mondo" significa sensibilizzare i docenti a sottoporre a critica la propria pratica didattica quotidiana, prima ancora della propria idea di educazione alla cittadinanza. Lo strumento suggerito nel testo per avviare tale riflessione è il concetto di "dispositivo", che consente di mettere in relazione le dimensioni educative e didattiche, intenzionalmente progettate dall'insegnante, con quelle, al contrario, implicite e che tuttavia esercitano un'influenza notevole nel creare le condizioni per promuovere pratiche di cittadinanza a scuola. L'opera intende fornire a docenti e futuri insegnanti strumenti per interrogarsi sugli spazi di incoerenza e contraddizione che originano dall'incontro degli obiettivi di educazione alla cittadinanza con la quotidianità scolastica; sulle modalità, cioè, con cui gli elementi materiali e immateriali del dispositivo didattico interagiscono con le finalità di educazione alla cittadinanza esplicitamente perseguite. Il testo, attraverso l'analisi di un ricco insieme di documentazione didattica, intende restituire la dinamicità tipica del lavoro dell'insegnante, dentro e fuori la scuola, proponendo una prospettiva di educazione alla cittadinanza non solo "dichiarata" e "ideale", ma agita e situata nella pratica scolastica quotidiana.